Contratto, per i segretari delle città gli arretrati volano a 18mila euro
24 Giugno 2024 - Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi+ Enti Locali - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan
In breve
Una tantum da 10mila euro per gli incarichi negli enti più piccoli
In dirittura di arrivo il contratto nazionale 2019-2021 dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali, dopo il via libera del Governo (Nt+ Enti locali & edilizia di venerdì scorso). Il testo definitivo potrebbe essere firmato già nel mese di luglio e trovare applicazione nei 30 giorni successivi ovvero nel bel mezzo della calura agostana (mese in cui persino l’Agenzia delle Entrate sospende gli adempimenti). Passando al calcolo degli arretrati è necessario distinguere tra dirigenti e segretari.
Per i dirigenti l’aumento dello stipendio è pari a 101 euro per il 2019, a 120 per il 2020, fino ad arrivare a 135 dal 2021. Questi importi devono essere depurati dall’indennità di vacanza contrattuale relativa al triennio 2019-2021, già riconosciuti negli anni precedenti, pari a 14,62 euro da aprile a giugno 2019 ed a 24,37 da luglio. Ma non è finita, il nuovo tabellare comporta anche il ricalcolo dell’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2022-2024 per ben 33 centesimi da aprile a giugno 2022 e 54 da giugno in poi. In aggiunta, nel 2023 è stato corrisposto l’una tantum pari all’1,5% del tabellare (comma 330 della legge 197/2022) che implica un arretrato di 1,62 euro mensili. Infine c’è il tema dell’anticipo per il 2024 pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale ordinaria pagato a dicembre 2023 in unica tranche o in comode rate nell’anno in corso, che va rivalutato di 3,62 euro al mese. Chiaramente andrà rivista anche l’indennità di vacanza contrattuale 2022-2024 dalla mensilità di applicazione del nuovo contratto nell’importo di 18,08 euro. A questo si aggiunge l’adeguamento della retribuzione di posizione, che ammonta a 36 euro mensili per il 2020 e aumenta a 60 dal 2021 in poi. Quest’ultimo è finanziato da un incremento del fondo dello 0,46% del monte salari 2018 per l’anno 2020 e del 2,01% a decorrere dal 2021. Le risorse che eccedono saranno distribuite a titolo di retribuzione di risultato. La quantificazione della retribuzione di risultato potrebbe essere stimata in una somma che varia dai 2 ai 3mila euro per il periodo 2020-2023. Sommando tutte queste componenti si dovrebbe quantificare un complessivo di circa 14mila euro.
Percorso analogo è previsto per i segretari comunali e provinciali anche se il calcolo risulta più complesso in quanto l’aumento del tabellare è differenziato per fasce. Per l’anno 2019 si tratta di 80 euro per le fasce A e B e di 64 per la C. Nel 2021 è pari rispettivamente a 124 e 99, per arrivare, a regime, ai 135 e 108.
Anche qui va scorporata l’indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2019-2021, deve essere conguagliato l’una tantum 2023 e l’anticipo del contratto 2024 e va rideterminata l’Ivc per il triennio 2022-2024. Anche per i segretari è previsto un aumento della retribuzione di posizione, con unica decorrenza dal 2021, il cui importo varia dai 30 euro mensili per la fascia C fino a 158 euro per gli enti metropolitani. Questi aumenti avranno effetto anche su gli istituti collegati al tabellare e alla retribuzione di posizione come le maggiorazioni e le sedi convenzionate. È previsto l’aumento del fondo dello 0,22% del monte salari 2018 fuori dai limiti del trattamento accessorio. Calcolato tutto, gli arretrati dei segretari variano dai circa 10mila euro della fascia più bassa fino ai 18mila degli enti metropolitani.