Cortocircuito sui congedi parentali nella Pa
29 Aprile 2024 - Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi+ Enti Locali - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan
In breve
Discipline diverse a seconda del tipo di datore di lavoro dei due genitori
Le disposizioni sulla maternità stanno aumentando i benefici economici a favore dei genitori lavoratori dipendenti. In deroga alla regola generale del compenso ridotto al 30%, la legge di bilancio 2023 aveva previsto un mese all’80% e quella del 2024 ha introdotto il secondo mese all’80% (al 60% dal 2025), se goduti entro il sesto anno di vita del bambino e a condizione che il congedo di maternità sia concluso dall’inizio del 2024. Le novità vanno coordinate con la previsione dei contratti Pa che prevedono il pagamento del primo mese al 100%.
Nel 2023 la Funzione pubblica (prot. 20810/2023) aveva chiarito che l’aumento dell’indennità nel primo mese era assorbito dalla norma contrattuale che riconosce il trattamento economico pieno. Sul secondo mese con l’indennità aumentata, la stessa Funzione pubblica (prot. 13398/2024) ha confermato che la disposizione è immediatamente applicabile alla Pa.
Combinando i due orientamenti, si può concludere che, quando i genitori sono entrambi dipendenti pubblici, il primo mese è retribuito al 100%, il secondo è pagato all’80% nel 2024 o al 60% dal 2025; i successivi al 30%.
La circolare Inps 57/2024 chiarisce, nel caso in cui entrambi i genitori siano dipendenti del privato, che il congedo parentale è pagato all’80% per i primi due mesi (se goduti nel 2024), ridotto al 60% se il secondo mese è usufruito dal 2025.
Finora, tutto sembra coerente. Ma la realtà è più complessa e la circolare Inps (esempio G) specifica che se la madre dipendente Pa fruisce del congedo parentale a giugno 2025 e il padre, dipendente privato, nei mesi da giugno ad agosto, quest’ultimo avrà diritto a un mese all’80% e uno al 60% mentre alla madre spetterà un mese al 100% per il beneficio contrattuale.
Si arriva quindi a una conclusione singolare: se i due dipendenti sono entrambi o pubblici o privati ci sono due mesi con l’indennità maggiorata, se uno è pubblico ed uno è privato i mesi da due passano a tre.
Ci si chiede quale sia la ratio. Per la Funzione pubblica il contratto «assorbe» la previsione del Testo unico maternità. Ne conseguirebbe che, nell’esempio richiamato, nel mese di giugno la mamma dovrebbe percepire la retribuzione piena e il papà solo un mese con retribuzione aumentata. I mesi di luglio e agosto dovrebbero essere pari al 30%. Questa impostazione, non condivisa dall’Inps, sarebbe coerente con il «criterio cronologico di indennizzo» richiamato nella circolare. 45/2023 della stessa Inps.
Con ogni evidenza sarà necessario qualche altro intervento di prassi che coordini i diversi interpreti.
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